Il non profit è il primo critico verso se stesso, bisogna riconoscerlo.
Ma permettetemi di aggiungere due critiche a quelle tradizionalmente mosse al non profit.
La prima la trovate in un mio articolo su Vita di questa settimana (n. 47 pag 6), dal titolo “Cara associazione se non ce l’hai fatta la colpa è anche la tua”, e parla degli esclusi dal 5 per mille 2006 e 2007. Partendo dal concetto che se si deve giocare una partita per far reinserire gli ingiustamente esclusi, io non mi tiro mai indietro, si deve comunque riconoscere che molti soggetti non profit non ci hanno neppure provato a giocarla la partita oppure hanno fatto di tutto per perderla.
La seconda è la credibilità che manca quando bisogna esporsi in occasione di pubblici incontri, convegni, ecc.
Facciamo un esempio: il 4 e il 5 dicembre prossimi, si svolgerà a Roma l’Assemblea del Volontariato Italiano. Peccato avere già impegni per quel fine settimana, altrimenti – in occasione della mattinata del 5 – sarei curioso di vedere come intervengono nel giro di due ore 32 organizzazioni, come previsto dal programma (tra le 9.30 e le 11.30). Qui il programma.
Per la precisione fanno 3 minuti e 45 secondi per associazione. Ogni associazione si presenterà (finalità ed attività), il rappresentante dell’associazione dirà almeno il proprio nome e cognome oltre alla qualifica, e poi sentenzierà qualcosa sulla crisi economica che sta minando le poche certezze del non profit, il 5 per mille che è una chimera, dirà che è tutto uno schifo, verranno proposte citazioni famose (alcuni lo fanno), e a questo punto – gonfiato l’ego associativo e personale a dismisura – potrà essere spinto giù dal palco per far posto forsennatamente all’associazione seguente.
Due ore così!
Quanto vorrei esserci; non è che ce lo propongono in streaming? Fatemi sapere.
Carlo Mazzini
