Quella che segue è un breve elenco delle cose da fare quando – per la propria associazione ma anche per altro – si ha a che fare con la burocrazia per un problema inaspettato, per uno stop improvviso ad una nostra pratica.
Storia di ogni giorno, quindi.
L’ultimo punto è stato pubblicato su Vita la scorsa settimana.
Quante volte gli amministratori degli enti non profit hanno sentito il funzionario affermare “non può farlo, la legge non lo permette”? Tante, troppe volte. Seguono quindi alcuni consigli che mi permetto di suggerire ai lettori del sito.
Predisposizione
Qualsiasi sia il vostro problema, la vostra predisposizione d’animo è fondamentale. Fatevi l’esame di coscienza; siete arrabbiati? Calmatevi, anche se credete di avere ragione. Farvi vedere irati non serve; per i funzionari pubblici siete uno dei tanti enti che protestano per un qualche malfunzionamento della macchina pubblica. Andate calmi e presentatevi palesando la vostra ignoranza in materia, chiedendo aiuto. Otterrete certamente tanto, magari non tutto, ma almeno avrete attirato la loro attenzione e forse anche la simpatia.
Il non profit non è una scusa
Anche se siete volontari, non è detto che abbiate ragione, né che la vostra non professionalità sia un motivo per fare le cose in modo approssimativo. Le leggi sono difficili, le loro interpretazioni sono discordanti. Il fisco, poi, è un dedalo di norme, prassi e giurisprudenza dal quale è difficile uscire.
Riprendete pertanto il tema della predisposizione d’animo: siete dilettanti che vanno da chi – almeno in teoria – dovrebbe saperne di più e pertanto fate presente il vostro dilettantismo senza piangervi addosso.
Cosa chiedere
Stabilito il contatto, fate attenzione a quello che vi dicono e chiedete tutte le informazioni del caso. Il problema, con i cd sistemi esperti (medici, tecnici ecc), è che avete un bisogno per il cui soddisfacimento ignorate quale sia la strada da percorrere, e questi esperti spesso non parlano in un italiano accessibile, parlano per tecnicismi senza spiegarli. Quando vi dicono “la legge richiede che”, chiedete quale legge, pressate sulle disposizioni attuative, se sono uscite circolari, interpretazioni. Se vi accennano al “combinato disposto”, non portate la mano alla fondina, ma chiedete – con calma – cosa intendono dire con certe espressioni
E adesso?
Siete tornati a casa o nella sede dell’associazione riempiti dai funzionari con moduli e fotocopie (di norma fatte male; ministro Brunetta faccia un corso di formazione ai dipendenti pubblici su come si fanno le fotocopie). Nella modulistica si parla di leggi e decreti. Per carità: non andate sul primo motore di ricerca. Approdate direttamente su normattiva.it per la legislazione in generale e per la parte tributaria precipitatevi su cerdef.it, dove trovate anche le interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate. Nel primo sito trovate la normativa vigente alla data della consultazione. Se ieri è uscita una norma che modifica una virgola nella legge che cercate, su normattiva.it trovate già la modifica. Raccogliete i commenti su internet e cercate di farvi un’idea. Siete già sulla buona strada.
Ora tornate da un altro “esperto” che può essere l’amico commercialista, avvocato, notaio. Guardatelo negli occhi e ditegli: “so bene che non segui enti non profit, per cui dimmi con sincerità se mi puoi aiutare oppure no”. In caso di titubanza dell’esperto, andate ai Centri di Servizio per il volontariato. Ad oggi, sulle questioni amministrative del non profit sono i riferimenti più aggiornati. La casistica affrontata dai Centri è veramente ampia; è probabile che abbiano già affrontato un problema come il vostro.
Carlo Mazzini
