Prime riflessioni veloci

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Beh, che dire, l’aver inserito tra i possibili destinatari del 5 per mille 2008 le associazioni sportive dilettantistiche, riconosciute dal CONI, – non solo ex post come avvenuto negli anni passati – ha fatto più che raddoppiare gli enti iscritti negli elenchi dei possibili destinatari del 5 per mille 2008.

Dal motore di ricerca del sito dell’Agenzia delle Entrate si evince che per il 2008 sono presenti nelle liste dei soggetti possibili destinatari, ben 77823 enti… l’anno passato erano 32.411!!!!

Peccato però che non sia avvenuta la stessa cosa con i fondi di copertura disponibili. Torna quindi di attualità il problema del tetto, affinché non si torni a parlare di un “5 per mille dimezzato”.

Ricordiamo poi che dei 32mila enti ne sono stati esclusi, per ora temporaneamente, visto il ritardo con il quale l’AE pubblicherà gli elenchi 2007 rispetto alla scadenza sancita dal DPCM di cui abbiamo parlato qui – più di 10 mila enti per vizi formali relativi alla comunicazione prevista per il 30 giugno.
Inutile dilungarsi, ne abbiamo parlato ampiamente in questi mesi e sono state molteplici le campagne e i ricorsi fatti.
Quanti saranno quest’anno? E conseguentemente, di quanto cresceranno i tempi per le verifiche e per la pubblicazione degli elenchi definitivi? Di quanto cresceranno i contenziosi? E i ritardi nei pagamenti?

Insomma il 5 per mille non trova proprio pace… peccato!

Sandro Massi

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6 commenti

  1. Vedo, prevedo, stravedo.
    Nell’ultimo Vita, avevo detto che sarebbero più che raddoppiati gli enti e avevo dato quota 75mila (ottimistica).

    Ma a parte le intuizioni personali di nessun interesse (non ho neppure vinto una pizza), il fatto che siano più che raddoppiati gli enti beneficiari è l’immagine perfetta della inettitudine di
    – politici
    – funzionari
    – mass media

    Tutti a dire nel 2006 e nel 2007:
    “Ah, l’assalto al 5 per mille! Non è possibile che esistano così tante organizzazione benefiche; chissà dietro a molte cosa si nasconde.”

    Eccovi serviti.
    A chi è servo delle lobby e che non sa vedere più in là del suo naso
    A chi consiglia male e si defila nel momento delle responsabilità
    A chi non sa comunicare perché non approfondisce.

    Volevate il NON PROFIT PURO, PURISSIMO ecc?
    Ecco il minestrone scaldato e un pò andato a male.

    Si è allargata la platea (+ che raddoppiata) in modo per nulla scientifico e senza creare scale di valori opportune, ma i donatori non aumenteranno di altrettanto (60% + 60% …?)
    Risultato saranno sempre più numerose le organizzazioni che riceveranno 0 preferenze.

    Vedo prevedo stravedo!

    Carlo Mazzini

  2. Giusto Carlo, crescerà esponenzialmente il numero di enti per i quali il cinque per mille è solo un costo (iscrizione, promozione, controlli, comunicazioni con raccomandata a/e) in quanto avranno preferenze nulle (nel 2007 circa 2000 enti – il 5% – ma soprattutto quelli con un numero di attribuzioni minime. Ad esempio nel 2007 il 20% – circa 7mila – degli enti hanno avuto un numero di preferenze pari o minori a 10 unità…

    Numeri impressionanti che non possono far altro che crescere con i dati definitivi, visto che i dati a disposizione conteggiano anche le preferenze di coloro che hanno presentato la dichiarazione a credito o a zero e che quindi verranno stralciati in sede di assegnazione – quando saranno pubblicati i dispersi elenchi previsti dal DPCM per il 31 marzo 2007.

    Giusto quindi continuare a dare un’immagine stravolta del non profit italiano, estendendo sempre più la platea dei beneficiari possibili, ma in realtà accrescendo quella dei delusi ex post e i costi per la macchina dello stato e per lo stesso non profit…

    Sandro Massi

  3. Giuseppe Rana on

    Dopo questa ulteriore prova di inettitudine a capire e risolvere i problemi, di qualsiasi natura essi siano, (sociali, morali ) i nostri governanti col decreto mille-proroghe, non hanno fatto altro che burocraticizzare e, di conseguenza creare costi, inefficienze e ritardi di apparati pubblico-burocratizzati-demeritocratizzati, non si può lasciarli fare, nè lasciarli governare; va a finire che tuto peggiora! come se non bastassero le congiunture internazionali. Occorre mettere un freno, non alle onlus, anche sportive, ma è necessario mettere un tetto alle preferenze. Se ci sono organizzazioni sostenute da meno di 50 preferenze, non va riconosciuto nulla, perchè L’IMPRESA NON VALE LA SPESA.

  4. Rappresento una piccola Onlus diocesana, impegnata nel sostegno a distanza, che nei primi due anni ha visto nel 5xmille una importante possibilità di finanziamento, e che ha già pensato come ripartire le notevoli risorse che le perverranno per la prima campagna del 2006 (a favore di 7 comunità e migliaia di minori-giovani).
    Vada l’inserimento tra i beneficiari degli oratori e/o delle associazioni sportive che non hanno fini di lucro e svolgono una precisa funzione sociale su base volontaristica (quante saranno?), ma il cedere alle “lobbies” delle associazioni sportive tout court, solo perché riconosciute dal CONI, mi sembra davvero un passo azzardato.
    Spartire in 80.000 enti una potenziale ricchezza, per dare quasi nulla alla maggior parte, come qualcuno ha già profetizzato, farà solo il gioco delle grosse organizzazioni, che già ricevono finanziamenti di altro tipo.
    Peccato davvero: questa del 5xmille poteva essere una preziosa occasione – che ora rischia di essere del tutto vanificata – per aiutare il vero nonprofit, che non vuole chiedere nulla alla politica e non vuole farsi “cliente” di nessuno, se non di coloro che, spesso con fatica e sacrificio, sostiene…

  5. Trovo molti CUD tra i nostri sostenitori con ancora il modello 8 e 5 per mille senza lo spazio delle ASportive. Pare che le aziende non siano obbligate ad aggiornarlo, ma che sia compito del lavoratore. Si perderanno firme, per questo?
    Se avete notizie sono gradite.

  6. Quindi siete ASD.
    Bene, se vi iscrivono nel primo settore (mancando il quarto nel vecchio modello) l’Agenzia delle Entrate dovrebbe girare le preferenze nel quarto senza che voi perdiate alcunchè. L’anno scorso hanno fatto così.
    E’ vero che le aziende non sono obbligate ad aggiornarlo ma devono darlo SOLO SE il dipendente lo chiede.

    Non commentiamo!

    Carlo Mazzini

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