Ecco le liste del 2 per mille alla “carlona”, ops!, alla cultura

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Prima di tutto la cronaca: è stato pubblicato l’elenco del 2 per mille cultura dove troviamo circa 1.200 organizzazioni. Eccolo qui.
Questi enti hanno tempo 10 giorni per modificare i dati che sono stati trasmessi e entro il 31 maggio il Ministero pubblicherà il nuovo elenco aggiornato.
Ora le curiosità. Mi ha sorpreso il numero di iscritti, nel senso che per esser una misura per nulla pubblicizzata, con decreto pubblicato successivamente alla data di chiusura di iscrizione, è un miracolo che si siano iscritti in così tanti.
Pensate se fosse stato pubblicizzato, se avessero fatto le cose per bene, si sarebbero iscritti in diecimila, almeno.
Altra curiosità. Si sono iscritti in almeno 46 fondazioni (4% del totale degli iscritti). Hanno fatto bene? Hanno fatto male? Diciamo che prima della pubblicazione del decreto eravamo abbastanza consapevoli che non si potessero iscrivere, e che a pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ne abbiamo avuto la prova. Cosa consiglierei ad un presidente di fondazione iscritta? 1. di cancellarsi, oppure 2. in alternativa di mandare una richiesta scritta al Mibact nella quale chiede l’interpretazione della norma e del decreto e si dice pronto a cancellare l’iscrizione al 2 per mille nel caso in cui il Ministero gli rispondesse (per iscritto) che una fondazione non può essere ammessa al 2 per mille. Suggerirei 1 or 2 per il semplice fatto che il presidente in questione ha firmato una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà nella quale afferma – a rischio di falso – di avere i requisiti di legge (di essere associazione).
Troviamo anche diversi comitati. Anche qui, bisogna verificare che i comitati non siano davvero comitati (art 39 e segg cc) perché li fossero, non sarebbero iscrivibili al 2 per mille. A volte però viene chiamato “comitato” ciò che nella realtà (per struttura ed organizzazione) è un’associazione.
Il 2 per mille alla cultura si conferma un bel pasticcio soprattutto in relazione ai requisiti oggettivi della norma. Quale attività culturale è ammissibile? Parlai qui delle possibili interpretazioni estensive del significato di cultura.
Sappiate che giustamente chi si è iscritto ha interpretato il significato di “attività culturale” della Treccani in senso lato, se è vero che si sono iscritti almeno

  • 2 centri indù,
  • almeno un centinaio (quindi l’8% degli iscritti) di Pro Loco,
  • tra cori, bande e filarmoniche ne troviamo almeno 200 (16%) cui vanno aggiunte altre associazioni musicali,
  • non mancano neppure 13 associazioni sportive che evidentemente si dicono anche culturali (il culto del corpo!!!),
  • poi c’è un’associazione di categoria che rappresenta gli architetti e gli ingegneri,
  • ma si sono fatti avanti anche i professionisti del design e della comunicazione visiva.

Quanto è odioso dire “io l’avevo detto”. Ma cosa ci posso fare, io i miei due neuroni ogni tanto li faccio scontrare e un ragionamento o una previsione del prevedibile viene fuori leggendo norme scritte con i piedi.
Evidentemente al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo  non li fanno scontrare per non dare fastidio, per non far rumore. Oppure – ma non ci posso credere – non sono forniti di neuroni. E’ più facile una terza ipotesi: che non gliene freghi proprio nulla.

Carlo Mazzini

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