Ecco il 5 per mille 2011 del governo: ma i soldi ci sono o no? (Agg.to 12.11)

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Avviso ai naviganti. La rotta che vi indico non l’ho tracciata io, ma il Governo, ed è abbastanza tortuosa.

Il Governo ha presentato un emendamento alla finanziaria 2011 (ora si chiama legge di stabilità, oggetto di esame della V Commissione della Camera) che introduce il finanziamento di una serie di misure già finanziate l’anno scorso e mette sul piatto 800 milioni.

Tra queste misure trovavamo l’anno scorso il 5 per mille, e quindi, quando con buona dose di cripticità il governo afferma

“47. La dotazione dei Fondo di cui all’articolo 7-quinquies, comma 1, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, è incrementata di 800 milioni di euro per l’anno 2011. Le risorse di cui al presente comma sono ripartite, con decreti del Presidente dei Consiglio dei ministri, tra le finalità indicate nell’elenco 1 allegato alla legge 23 dicembre 2009, n. 191. A ciascuna finalità non può essere destinato un importo superiore all’importo indicato nel predetto elenco per l’anno 2010. In parziale deroga a quanto stabilito dal periodo precedente, per le finalità indicate nella prima e nella sesta voce dell’elenco l’importo può essere maggiorato di 20 milioni di euro ciascuna. Per l’ultima voce del citato elenco il riparto è effettuato prescindendo dalla elencazione delle relative finalità. Per il fondo per il finanziamento ordinario dell’università si applica quanto previsto dal comma 30.”

Prima annotazione: ci leggete, nevvero, il 5 per mille qui dentro?

Allora sappiate che l’elenco 1 allegato alla Finanziaria 2010 diceva al secondo punto che si prorogavano – con 400 milioni di dote – i 5 per mille 2007/08/09.

Qui la tabella 1

Tutti gridarono al miracolo, come se stessero assistendo alla liquefazione del sangue di san Gennaro; anche il 5 per mille era ricomparso in finanziaria.

Io dissi che per come era scritto quello che avevamo davanti era un gran pasticcio perché nei tre anni le tipologie degli enti che potevano accedere alla misura erano diverse. Avevo così ragione (ogni tanto mi capita) che a maggio (a maggio ndr) 2010 uscì il 5 per mille … 2010, la legge che diceva chi poteva accedere al 5 per mille e come sarebbe funzionato (oltre poi a rimandare al solito DPCM malefico che peraltro ebbe data di promulgazione PRECEDENTE a quella legge). Questo il mio post dove svelo l’arcano della legge postuma del 5 per mille 2010.

Torniamo alla legge di stabilità di quest’anno. Afferma – il maxi-emendamento del Governo – che sono rifinanziate con 800 milioni tutte e sei le misure presenti nell’elenco 1, per l’anno 2011 e che questi 800 milioni vanno ad aggiungersi ad altri 400 milioni previsti per il 2009 “Al fine di assicurare il finanziamento di interventi urgenti ed indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell’istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi” (art 7-quinquies comma 1 DL 5/09, citato nel comma 47).

Il totale dell’elenco della finanziaria 2010 faceva 1.263 milioni di euro finanziati per il 2010, e per ognuna si stabiliva il quantum.

Ora, per il 2011, per 5 delle 6 misure mette sul piatto 800 milioni, lasciando fuori il finanziamento dell’Università che altrove – comma 30 – viene finanziata con altri 800 milioni al posto dei 400 dell’anno scorso (bene!).

Delle 5 rimanenti per nessuna – tranne per gli impegni dello Stato a banche e fondi internazionali e il sostegno alle scuole non statali (che possono passare 130 a 150 milioni ognuno) – è consentita un’attribuzione maggiore di quella dell’anno scorso.

Al netto dell’Università, quindi l’anno scorso c’erano 863 milioni disponibili, ed oggi ce ne sono 800 ai quali bisognerebbe aggiungere i 400 del 2009 (ma ci sono ancora?) ma dai quali bisognerà togliere gli impegni di spesa che a quei 400 milioni facevano riferimento.

Ciò vuol dire che, se gli impegni di spesa citati nel DL 5/09 devono essere confermati, per mantenere i rimanenti 500 milioni (risultanti dai nuovi 800 – 300 della prima e sesta misura), il 5 per mille deve sperare che alle altre due misure (Interventi in agricoltura e gratuità dei libri di testo scolastico) vengano assegnati invece di 203 milioni, solo 100.

Mal di testa? Sapeste io!

La morale è che di fatto, ad oggi, il 5 per mille c’è ma che

– non si sa chi potrà accedervi

– non è stato confermato il tetto di spesa del 2010.

Si consideri, inoltre, che 400 milioni (ad oggi quindi non assicurati e che il Governo vorrebbero comunque come ipotesi massima) potrebbero non bastare se è vero che per il 5 per mille 2008 si stanno distribuendo 397,3 milioni. Il che vuol dire che in tre anni è probabile che la propensione alla destinazione del 5 per mille (e il reddito degli italiani) potrebbe essere aumentata e quindi il rischio di non vedersi assegnati tutti i 400 milioni esiste, eccome!

Ora si capisce la dichiarazione che ieri ha reso Vegas – vice ministro dell’Economia – che ha detto (fonte: il Sole 24 Ore) che anche il 5 per mille «non sarebbe finanziato per tutto l’anno».

Bizantina la dichiarazione, la costruzione dell’emendamento, la vita di questi servitori dell Stato.

Giorgetti, presidente della Commissione V della Camera,come riferisce oggi Vita, aggiunge ombre alle ombre e paventa l’ipotesi di innammissibilità dell’emendamento.

Andiamo bene!

Carlo Mazzini

AGGIORNAMENTO 12 novembre

Giorgetti fa presente – sono le 21 e 15 dell’11.11 – che i singoli capitoli di spesa della tabella 1 devono essere dettagliati, e solo così potrebbe essere ammessa la voce e il finanziamento del 5 per mille.

“Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che il Governo ha preannunciato una riformulazione del proprio emendamento 1.500, riferito al comma 47 dell’articolo 1. Il nuovo testo articolerebbe alcune voci – segnatamente quelle concernenti la destinazione dei 5 per mille IRPEF e quella relativa ai contributi per le scuole non statali – riferendole espressamente alle norme di legge che ne definiscono la destinazione, mentre per altre voci di spesa non compare uno specifico riferimento normativo. Pertanto, non sarebbe possibile al momento sciogliere la riserva in ordine all’ammissibilità della suddetta proposta”

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